Il Dossier di Generazione Lucana
di seguito il mio intervento pubblicato nella presentazione del Dossier di Generazione Lucana (scaricabile al sito https://www.generazionelucana.it/) presentato il 28 dicembre 2018 in Casa Cava a Matera:
La vera scommessa è tutta nel trasformare la domanda in una affermazione certa: la Basilicata è una terra per Giovani!
Il processo di cambiamento deve partire dalla consapevolezza dei Giovani Lucani di voler essere protagonisti delle nuove pagine della storia millenaria della nostra Regione che, se pur condita a più riprese di passaggi e scorribande di popoli diretti verso territori economicamente e politicamente più attraenti, è stata meta di approdo di grandi menti illuminate che si sono lasciate contaminare dall’energia positiva di un territorio ricco di risorse naturali.
Un’altra verità, scomoda, ma importante, è che la Basilicata senza il “genius loci”, senza i propri giovani, che sono gli unici in grado di costruire professionalità basate sulle tradizioni e sulla cultura dei luoghi, diventerebbe un “territorio oggetto” , un posto da depredare, sfruttare, dove generare scorie e rifiuti, incuranti del ruolo delle popolazioni locali e delle legittime aspirazioni future.
Aprire un confronto democratico, come può essere l’esperimento “Generazione Lucana”, sui tanti temi che caratterizzano la vita politica della Regione, è un esercizio sicuramente importante per consentire ai Giovani Lucani, che vogliono essere protagonisti di una società civile attiva, di individuare i luoghi in cui costruire tesi di crescita collettiva e di condivisione degli Interessi Comuni, tenendo conto delle esigenze dell’ambiente, della sostenibilità, dell’accessibilità, partendo dalla considerazione fondamentale per cui una società può definirsi civile se è in grado di rispettare il territorio e quindi di produrre ragionamenti che ne garantiscano l’uso democratico.
Come racconta lo Zarathustra di Nietzsche “E’ tempo che l’uomo si proponga la sua meta. E’ tempo che l’uomo pianti il nocciolo della sua più alta speranza. Il suo terreno è ancora ricco a sufficienza”.
Il riferimento non può che essere al ritorno ad una attiva partecipazione alla vita politica e democratica della Regione evitando di lasciare ogni decisione nelle mani di pochi intimi, che facilmente si racchiudono nel così detto “cerchio magico” con l’unico interesse quello di accantonare ogni possibile ricchezza a disprezzo e discapito del Bene Comune. Lavorare per il Bene Comune facendo attenzione alle parole di Papa Francesco per cui “siamo così abituati «all’ambiente di inequità che ci circonda» che «confondiamo, senza accorgercene, il bene comune con il benessere, specialmente quando siamo noi che ne godiamo.”
Matera2019 ha rappresentato senza dubbio una scintilla caduta su un territorio pronto ad accendersi magari sfruttando quel fuoco, dell’attivismo culturale, che covava silenzioso sotto lo stato di cenere rappresentato dalle scelte poco felici di una classe politica dalle visioni limitate. Ma allo stesso tempo è stata in grado, con merito, di evidenziare i limiti che i lucani tutti, giovani e meno giovani, ormai si imponevano irrispettosi dei grandi sacrifici fatti dai nostri padri per sopravvivere in un’area geografica difficile.
È il tempo del riscatto, è il momento di ridefinire le regole di ingaggio con cui, i Giovani Lucani, vogliono essere protagonisti della propria storia, è il momento in cui la Basilicata, tutta, deve mettersi al servizio dei propri figli perché il vento del cambiamento non si sopisca e, finalmente, si possa fare della Lucania quel laboratorio di ricerca, confronto, scambio e contaminazione di idee innovative, ma prima di tutto attraverso “Generazione Lucana” si deve raggiungere la consapevolezza che “La Basilicata è una terra per Giovani!”