“Costituzione della Repubblica Italiana – Art. 48. Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età. Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico.”
È doveroso ripartire da uno dei principi cardine della Costituzione della Repubblica Italiana. L’Art. 48, attraverso il principio del suffragio universale, garantisce a tutti i cittadini maggiorenni la pari dignità nella scelta dei propri rappresentanti.
Suffragio Universale, Garanzia, Dignità, Rappresentanza. Temi che andrebbero approfonditi con dovizia di particolari per meglio comprendere come essi possano disegnare tratti fondamentali della nostra vita stabilendo il ruolo che ognuno occupa nel percorso di crescita della società civile.
Una maggiore attenzione è necessaria, oggi più di ieri, in un momento storico in cui società civile e partecipazione alla gestione della cosa pubblica sono aggrediti dai nuovi strumenti di comunicazione, dalle piazze virtuali dove si perde, per la natura delle cose, il rapporto umano che faceva delle Agorà il luogo fisico dove dal democratico confronto e dove dall’intelligenza e dall’intelletto scaturiva la scelta di uomini (oggi per fortuna anche di donne) ed idee funzionali ed al servizio della comunità.
Ed è proprio in queste pseudo piazze virtuali che si consuma una delle aggressioni peggiori della storia della Democrazia e del Protagonismo Civico, quando su alcuni post si leggono affermazioni del tipo “quando esprimete il vostro voto scegliete solo di passare da un padrone ad un altro”. Schiavi di una tecnologia che azzera completamente il calore del rapporto umano tra persone che vantano nei propri curriculum quantità di click e numero di profili connessi al posto di titoli di studio e percorsi culturali.
La vera sfida di un Popolo, che vuole realmente definirsi Abitante Culturale, di una terra che da secoli rappresenta l’Agorà in cui si sono incontrate e confrontate le più importanti Civiltà che hanno caratterizzato la Storia dell’Uomo e che oggi si presenta come il centro dell’Europa essendo stata designata luogo di contaminazione delle tradizioni e delle culture di tutto il continente, è quella di dimostrare di saper rispettare le regole della convivenza civile.
Partecipando attivamente, come gli viene riconosciuto dall’’Art. 48 della Costituzione della Repubblica Italiana, alle Consultazioni Elettorali, prima di tutto informandosi ascoltano i pretendenti e confrontandosi con essi con atteggiamento scevro da appartenenza e formazione ideologica.
Nel rispetto delle posizioni altrui e con la consapevolezza di doversi recare alle urne per esercitare il diritto fondamentale della Democrazia Italiana di esprimere un voto con consapevolezza e in piena libertà.
Per cui è necessario affermare che il Protagonismo della Partecipazione alla vita Politica è l’unico strumento a disposizione di tutti per non dover sottostare all’Arroganza di un Potere detenuto da pochi che si arrogano il diritto di decidere per la collettività.
Votare è prima di tutto un dovere civico!
Concordo.
Vorrei solo aggiungere, se mi è permesso, che stiamo “digitalizzando” anche quel poco di umanità che ancora ci contraddistingue dalle macchine.
Battuta a parte, e rimanendo al tema, ritengo che l’arroganza del potere si contrasta solo quando ogni cittadino, a prescindere dal titolo di studio che possiede, si pone una semplice domanda che fu pronunciata da J.F. KENNEDY in un suo celebre discorso agli americani: “…non chiedete ciò che la Nazione può fare per voi, ma ciò che voi potete fare per la Nazione”.
Ecco la differenza che fa grande un Paese.