Lasciamoci “stancare” si…ma dalla passione per la Politica!
Dopo qualche tempo di pausa, forzata per via del periodo storico estremamente complicato, pare ci si avvii verso una nuova stagione dalle campagne elettorali infinite. Tralasciando una Matera in cui Domenico Bennardi pare al quanto blindato nella sua consigliatura al Comune di Matera, la Basilicata sarà investita nel breve dalle Politiche e (in concomitanza?) dalle Regionali.
Dobbiamo immediatamente prendere coscienza che non possiamo nascondere dietro la pandemia e la guerra “russo ucraina” il tentativo di regressione di un percorso di rinnovamento del Parlamento Italiano e delle regole della Democrazia Partecipata. L’azione, di alcuni leader degli schieramenti, di spostare l’attenzione su nomi e contenitori piuttosto che su temi e soluzioni è la chiara indicazione che nessuno è pronto a confrontarsi con il Paese e che si proverà a demonizzare piuttosto che a cogliere l’opportunità di un momento di proposta.
C’è qualcuno che negli ultimi anni ha visto la propria componente viaggiare sulle montagne russe del consenso e, che fino a poche ore fa cercava la saldatura perfetta, che ora propone uno scontro tra la leader (a suo dire) estremista di destra e la sua componente ultima a guardare (sempre a suo dire) al progresso dell’Italia, provando a mettere nell’angolo chi ne ha rappresentato l’ancora di salvataggio durante un decennio di lotte intestine. Dall’altra parte c’è chi tira dritto dalla sua parte forte di aver scommesso sul restare a latere quando tutta l’Europa osannava la guida italiana del PNRR ma che dovrà combattere contro la palese incapacità delle componenti di quell’area di fare sintesi e di stare insieme per il bene del paese e non per le mire “quirinalistiche” di qualcuno.
In tutto questo c’è un Movimento che dal raccogliere la protesta si trova, nel momento di massimo impegno, a dover contrastare la protesta “interna”. Diciamolo senza fronzoli, il valore aggiunto del limite dei due mandati è diventato l’elemento divisivo di chi, a torto o a ragione, vuole provare a continuare nella “carriera politica”, nothing else matters cantavano i Metallica. Con un leader che, forte dell’apprezzamento dalla fascia di popolazione che chiede risposte immediate e risolutive ad una crisi economico sociale che, se dovesse essere solo agli inizi, da sola detta l’agenda della futura attività parlamentare, prova a sintetizzare in 8 punti, dal sostegno alle fasce deboli sino ad una transizione ecologica spinta, il programma elettorale su cui costruire una coalizione che, campo largo o meno, resti a difesa del percorso di rinnovamento che ha messo in crisi le storiche strutture partitiche.
Su cosa si gioca la imminente campagna elettorale? Certamente sul saper intercettare e scongiurare lo tsunami dell’astensionismo di chi si dice “stanco della Politica”.
Siamo alle prime battuta. Da un dato dobbiamo partire. Avalliamo lo studio di chi (Piersoft posta sul suo profilo FB) ha fatto degli “open data” una missione di vita e leggiamo che: “prevedo che la destra non sfonderà al punto di essere maggioranza in Parlamento. Si fermerà al 40%. Il PD e gli alleati de l’agenda Draghi intorno al 35%. Il Polo Progressiste al 25%.” E conclude “per fare un nuovo governo” tizio si dovrà alleare con caio oppure così via.
Non facciamoci stancare dall’esercizio della Democrazia! Esiste un modello di Democrazia Partecipata che a Matera ha vinto e che si è dimostrato solido anche contro le derive “personalistiche”.
Una percentuale alta di votanti può definire con maggiore certezza chi e come deve governare il paese. Partecipiamo, da subito, al confronto, individuiamo i riferimenti territoriali. Schieriamoci e lavoriamo per il Paese. Torniamo ad essere propositivi nei temi.
Facciamo stancare dalla passione per la Politica!